Clima e patologie vascolari: Gli effetti delle alte temperature sulla circolazione
Il caldo non è un toccasana per la circolazione delle nostre gambe. In particolare non lo è per le donne che soffrono più degli uomini, 7 su 10, a causa del sistema ormonale che predispone ad alterazioni del circolo venoso che possono causare una vera e propria insufficienza venosa.
Gambe gonfie, pesanti, vene dolenti, crampi notturni, prurito, flebiti, sono i fastidiosi sintomi che si fanno maggiormente con l’aumento della temperatura: c’è un incremento della vasodilatazione e gli arti inferiori maggiormente sottoposti alla forza di gravità sono soggetti ad un maggior ristagno di liquidi (incremento della ritenzione idrica).
Non solo però, la fuoriuscita di liquidi dai capillari e il deposito nell’interstizio comporta anche l’attivazione di un sistema cellulare che determina un senso di prurito indice della sofferenza cellulare.
Ma nei soggetti affetti da patologia vascolare più severa come varici importanti agli arti inferiori oppure con precedenti di trombosi venosa la possibilità di un episodio di trombosi venosa superficiale oppure un nuovo episodio di trombosi profonda aumenta in modo esponenziale.
Che fare dunque per prevenire questi disturbi più o meno gravi? Se una vita sana dal punto di vista alimentare e attiva dal punto di vista fisico possono aiutare a contrastarli, di certo quando questi sintomi diventano importanti la cosa migliore per risolverli è rivolgersi a uno specialista.
Vediamoli insieme e cerchiamo di dare una soluzione e di prevenirli per quanto possibile.
ARTI GONFI E SENSO DI PESO
Innanzitutto non aspettare di giungere al punto di accusare il fastidio o restare immobilizzati perché si sentono le gambe come di pietra e i piedi come due mattoni.
I soggetti che sanno di essere predisposti (per età, conformazione degli arti, obesità, attività lavorative che inducono la stazione eretta) dovrebbero prendere alcuni provvedimenti preventivi e alla comparsa dei sintomi incrementare terapia con prodotti e provvedimenti complementari.
La prevenzione consiste in una adeguata attività fisica durante l’inverno e nel periodo primaverile: calza elastica, linfodrenaggi e massaggi. Giungere al periodo caldo già in forma aiuta ad affrontare i momenti più intesi di afa. In taluni soggetti associare prodotti vaso protettori (a base di diosmina, rutina, esperidina, ecc), drenanti (a base di cumarina, bromelina) e blandi diuretici (come la sinensetina) per ridurre la ritenzione può essere d’aiuto. Tali provvedimenti devono invece essere opportunamente inseriti nel momento in cui i disturbi si siano fatti più intensi, nonostante le opportune norme igieniche e preventive instaurate. Naturalmente se la prevenzione può essere impostata personalmente attuando un poco di buon senso, nel caso della comparsa di sintomi come segnalato è indispensabile consultare un medico specialista (Angiologo o Flebologo) per una valutazione clinica, esame ecocolordoppler e la conseguente terapia.
ARTI CON PRURITO
In questi casi siamo in presenza di una patologia vascolare sicuramente più importante che già nel passato si è manifestata ed è stata trascurata. Il prurito è il segno di uno scompenso del microcircolo ormai quasi irreversibile se non si prendono i giusti provvedimenti. Questi sono sicuramente in primis una vista specialistica con indagine vascolare strumentale associando terapia farmacologia e contenitiva.
In taluni casi il sintomo prurito è espressione di una patologia venosa varicosa sottovalutata (ho le vene ma non mi hanno mai dato fastidio) in questi casi un trattamento chirurgico o sclerosante (o meglio associato) po’ essere la soluzione più opportuna e definitiva.
FLEBITI E TROMBOSI
Tanti soggetti possono aver presentato nel passato episodi di trombosi venosa (o flebite) oppure avere da tempo varici che sino a quel momento non sono state oggetto di interesse perché completamente asintomatiche o meglio ancora completamente trascurate. Il caldo come già sottolineato determina vasodilatazione, gonfiore degli arti (edema) e il ristagno dei liquidi con il rallentamento del flusso del sangue porta più facilmente alla formazione di trombi e alla conseguente ostruzione dei vasi con la comparsa appunto di flebiti/trombosi sia delle vene superficiali e con maggior gravità delle vene profonde.
Questi pazienti dovrebbero essere stati previdenti e già da tempo avrebbero dovuto utilizzare prodotti vaso protettori ed indossare calze elastiche.
In tempo di vacanze poi, se si è a conoscenza di essere soggetti a rischio, è opportuno nel caso di voli aerei di medio o lungo percorso utilizzare di sicuro una contenzione elastica, non restare a lungo seduto in posizioni viziate con arti accavallati o raccolti e prevedere una terapia antitrombotica sistemica (eparina sottocutanea nei giorni del viaggio e nei primi giorni di arrivo).
Il caldo ci aspetta con la gioia dell’estate, la luce e il sole. Facciamo in modo di goderne tutti i benefici senza doverne pagare le conseguenza per superficialità o incuria. Ricordiamo che la prevenzione è il primo momento per ogni tipo di malattia, ma nel dubbio consultare uno specialista e se possibile il proprio medico specialista di fiducia è sicuramente l’atteggiamento più opportuno ed intelligente.